e poi…

…guardo fuori dalla finestra dell’ufficio per un attimo di svago…

… e ti vedo, sulle impalcature del palazzo di fronte, intento a dare gli ultimi ritocchi alle finestre del palazzo..  i tuoi pantaloni ad altezza ginocchio lasciano intravedere un culo che di più pelosi ed orrendi credo di non aver mai visto.

Ed io ringrazio il cielo di non aver pranzato!

In ufficio..

La tapina si aggira per corridoi deserti, accanto a lei solo rotoli di polvere (non è vero puliscono benissimo…. ma devo far scena, e l’ambientazione è tutto) spostati dall’aria condizionata, rotolano come fossero balle di fieno in una landa desolata…

colorito tra il verde cadavere e il rosso peperone, dato dalla prolungata esposizione alla luce solare, occhiaie fin sotto le ginocchia, sguardo spento e andatura scimmiesca, braccia protese verso l’agognata macchinetta del caffè, e un suono esce dalle sue secche labbra: CAFFEEEEEEEEE’…

raggiunto l’oggetto del desiderio e infilata la chiavetta si ode un urlo isterico: MAPPORCATROIA, MA GIUSTO OGGI DOVEVA ROMPERSI STA STRONZA???

La nostra protagonista ha poi raggiunto la macchinetta del secondo piano ed è riuscita a bere ben 3 orridi caffè… tutti di fila.

No, non mi sono ancora svegliata, ma in compenso ho una nausea da caffè chimico che lévate…

i piaceri del lavoro bancario

14.06.12

Ore 09.43: Inviata e-mail alla controparte X  con richiesta di pagamento.

Ore 10.30: Inviato primo sollecito alla controparte X chiedendo gentilmente di rispondere all’email di cui sopra.

Ore 11.40: Inviato secondo sollecito, questa volta meno gentile, sempre alla controparte X chiedendo a che punto fosse la ns richiesta.

Ore 12.10: chiamata alla controparte X per accertarsi che qualcune stesse effettivamente muovendo deretano per rispondere alla mia richiesta. Mi informano che se ne stanno occupando e che aspettano un’autorizzazione. Chiedo gentilmente di rispondere almeno all’e mail. mi assicurano che lo faranno in brevissimo tempo.

Ore 13.10: seconda chiamata alla controparte X chiedendomi se non siano già in pausa pranzo. Rispondono. Riporto conversazione:

D= darkvampirella

X= controparte X (per l’appunto)

X(sempre stesso tizio della precedente telefonata): Pronto?

D: Buon pomeriggio, sono D, dell’ufficio Y di banca Z, vi richiamo per sapere a che punto è la nostra richiesta, come sapete abbiamo il cut off dei regolamenti con il nostro Back office alle 15.00 e non vorrei che si creassero disagi..

X(interrompendomi): Sìsì, ma mi avete chiamato un quarto d’ora fa!!!

D(cominciando ad alterarsi): in realtà vi ho chiamati esattamente un’ora fa, e mi avete assicurato che avreste dato risposta, affermativa o negativa alla mia e mail quanto prima, come stavo cercando di dire prima, il nostro BO ha il cut-off per i pagamenti alle 15.00, quindi la risposta sta diventando urgente…

X: Sì vabbè ma vi rispondiamo in MATTINATA.

D: Sarebbe l’1 del pomeriggio, direi che è un po’ tardi per rientrare nella mattinata.

X: sì beh, vi rispondiamo in giornata.

D: vi ricordo il cut-off delle 15.00.

X: Sì ok, alle 15.00.

D: Cut-off del Back Office alle 15.00, noi i dati dobbiamo averli pronti prima di quell’ora, altrimenti entro le 15.00 il nostro Back Office non avendo i dati non è in grado di fornire  i dati alla tesoreria creando problemi con i pagamenti.

X: sì beh vi faccio sapere in mattinata!

D: Non so se a Bari il fuso orario sia differente, ma la mia mattinata lavorativa è iniziata alle 8.00 non certo alle 13.20! E’ dalle 9.40 che state verificando, per favore rispondete appena mettete giù la cornetta o mi troverò costretta a ricorrere all’escalation! GRAZIE e SALUTI.

…..E vaffanculo direi!

sfogo…

ok… alla prossima telefonata del collega che parlando con la moglie parla di cacche, vomiti, poppate e quant’altro della bambina, m’incazzo!

Mapporcatroia, si può sapere per quale cazzo di motivo deve affliggere gli astanti con queste schifezze immonde riguardanti la sua vita?

Non ce ne frega un’emerita minchia se tua figlia si caga addosso fino alle ascelle, se ti vomita nel letto, e a quale cazzo di ora ha mangiato!!!!!!

Se vuoi parlare con tua moglie di queste cose fallo lontano dalle nostre orecchie! E FOTTITI!

 

Bene, mi sono sfogata. Ora torneremo (forse) a toni più civili.

Proposte (in)decenti…

Io detesto il mio lavoro.. ormai credo di averlo ampiamente esplicitato un po’ ovunque.

Chi vive nell’hinterland milanese e lavora in centro a Milano sa bene che il tragitto casa-lavoro-casa fa perdere lo stesso tempo che impiega qualsiasi altro pendolare proveniente da un’altra regione.

Detto questo, sto combattendo per trovare una via di scampo, qualcosa che mi possa gratificare, o per lo meno rendermi meno schifido il risveglio settimanale. Un avvicinamento a casa sarebbe  l’ideale, ma… è arrivata una proposta che non solo non si avvicina minimamente all’obiettivo, ma addirittura punta alla direzione opposta: un trasferimento all’estero per qualche anno, in cruccolandia e più precisamente nell’alcolica città dell’Oktoberfest.

 E’ una cosa che mi alletta davvero parecchio, ma che ha i suoi contro.

Partiamo dai pro:

  • possibilità di carriera (e già solo questo basterebbe per farmi fare le valigie)
  • casa aziendale (e parliamone…)
  • potrei girare in bicicletta anche solo per arrivare in ufficio (con notevole risparmio di sonno e danari)
  • Non so di quanto ma il mio stipendio subirebbe un upgrade.
  • Oktoberfest nella mia cittààààààààààà (sarei sbronza marcia anche in ufficio ma pare sia la regola in quel periodo, quindi nessuno ci farebbe caso)
  • Bretzel… e chi mi conosce bene sa cosa vuol dire…
  • Sarebbe un modo per staccarmi definitivamente dai miei genitori (e non è cosa da poco…)

Ora i contro:

  • P-chan… non potrei mai mai mai separarmene, mi viene il mal di stomaco alla sola idea. Mi basta un giorno senza di lui per sentirne la mancanza… averlo così lontano mi farebbe morire, non poterlo vedere per giorni e solo nei week end mi fa star male. Non sono portata per le storie a distanza io… persare di non poterlo raggiungere quando sta male o quando è triste o anche solo non poterlo avere accanto mi mette ansia. (non avrei mai pensato di scrivere queste parole ma tant’è..)
  • La mia casa: che ne faccio? L’affitto: E se me la distruggono? La vendo: E quando torno dove vado?
  • Le pelose: non so se potrei portarle, l’argomento non è stato trattato, e la cosa mi sta molto a cuore. Le mie cucciole io le voglio con me, non posso e non voglio affidarle a nessuno, gli animali non sono giocattoli, sono le mie figlie… pelose ma pur sempre figlie…
  • i miei genitori, mio fratello e gli amici, i pochissimi amici a cui tengo.  Mi mancherebbero da impazzire. Vero, potremmo vederci nei week end e nei giorni in cui tornerei in Italia, però… sarebbe davvero frustrante e stressante conciliare tutto…

credo aggiungerò e toglierò punti nei prossimi post, ma di base… beh, è un bel dilemma… e se aggiungiamo P-chan ha vissuto la cosa come una doccia fredda (e come biasimarlo…), beh…  i miei dubbi aumentano. Tantopiù che un’esperienza lavorativa all’estero per un periodo medio-lungo è una delle cose che vorrei fare prima di salutare questo mondo, e che mi arricchirebbero notevolmente culturalmente.

Ricomincio a lavorare… e a riflettere.

Sta sera parlerò bene con P-chan, non si arriverà certo ad una soluzione, ma almeno avrò più elementi da soppesare…

dunque…

…io capisco di essere una rompicoglioni insofferente ed acida quando mi ci metto d’impegno,  ma anche normalmente riflettendoci, però, dico, io arrivo in ufficio alle 07.45 per godermi la calma del mattino, quando non c’è nessuno e quei pochi sfigati che condividono lo spazio con me a quell’ora sono sonnacchiosi e rinchiusi in quel loro meraviglioso e rilassante, nonchè rinvigorente silenzio.

Ora, qualcuno dovrebbe far capire ai nuovi vicini di scrivania che arrivare alle 07.50 e cominciare a sparare minchiate a millemila decibel ridendo come dei cretini di prim’ordine senza ritegno.. disturba, ed è pericoloso. Per loro. Naturalmente.

Non vedo l’ora che ci trasferiscano nelle nuove postazioni, o qualcuno si ritroverà a dovermi portare le arance in cella!

… non so…
probabilmente certe persone nel proprio dna non hanno la capacità di parlare al telefono rimanendo sedute e ferme, oppure di muoversi e stare in piedi davanti alla loro scrivania.

Non capisco se sia dovuto al fatto di volersi fare gli affari degli altri, o per una mania di protagonismo per farsi notare da tutti… sì, perchè naturalemente la persona in questione non è dotata nemmeno di regolazione del volume della voce…

Ebbene sì, è sempre la nostra mitica Mrs Simpaticamentecel'hosoloio!

Nulla, non riesco a reggerla. Mi fa salire la bile.